Battesimo low profile, ovvero i deliri borghesi di una futura regina

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Oggi il piccolo George, terzo in linea di successione al trono di Inghilterra, riceverà il battesimo nella cappella di St James.

Anche stavolta Kate e William hanno voluto fare uno strappo al protocollo, lasciando fuori dalla lista degli invitati il fior fiore dell’aristocrazia britannica e addirittura quasi tutti i membri della famiglia reale, compresi i fratelli di Carlo, figli di Elisabetta, anche loro in linea di successione. Insomma, William in poche parole non ha invitato gli zii e le cugine. Per fortuna la nonna, la Regina, è stata risparmiata da questo spietato depennamento. E invece, anche in questo frangente, largo alla borghesia che avanza: dopo Kate la commoner e i suoi abitini low cost, altro colpo di scena: i padrini di George saranno i compagni di università della coppia reale. Quindi niente blasoni, trionfa l’amicizia. Anche l’abitino del royal baby sarà una copia fedele e non l’originale che da più di un secolo veste i pargoli reali. E la torta, come da tradizione popolare inglese, è la rimanenza di quella nuziale, surgelata. In realtà pare che sia commestibile fino a due anni dal giorno delle nozze, che sono ampiamente trascorsi. Quindi si spera in un ricevimento, rigorosamente informale of course, non tossico. George, neanche a dirlo,  sarà battezzato con acqua londinese e non del Giordano, perché le scorte sono finite negli anni ’80.

A questo punto però qualcosa non quadra, Kate che tanto ha fatto per conquistare William, un principe, il futuro Re di Inghilterra, non perde occasione per tirare acqua al mulino della borghesia. Ha saltato addirittura il primo anno di college per far coincidere la sua iscrizione con quella dell’erede al trono, ha sfilato quasi nuda per essere conquistata, ha aspettato dieci anni per essere sposata (dovendo pure subire l’umiliazione di un ripensamento causa cotta di William per la sorella della attuale fidanzata del principe Harry) e finalmente, quando è stata impalmata dopo una vita di fatica e impegno, ha deciso di innestare un virus antimonarchico facendo saltare tutti i protocolli. Compresa la foto ufficiale di famiglia che è stata scattata dal Michael Middleton, il papà di Kate, con la sua macchinetta digitale nel giardino della villa cafonella da qualche milione di sterline comprata  per entrare in competizione con i Windsor, che neanche se ne saranno accorti.

Diverse le ipotesi:

–       Kate è in realtà una spia addestrata da un gruppo di antimonarchici per destituire i Windsor e usare i soldi del loro mantenimento per installare ghigliottine in tutte le piazze di Londra.

–        Il suo complesso di borghese con il finto stemma nobiliare e titolo di fantasia (Duchessa di Cambridge, che suona più finto dei soldi del monopoli) urla vendetta contro chi è nato con il sangue blu senza alcun bisogno di trasfusione.

–       Kate ha preso alla lettera l’appellativo della suocera, principessa del popolo. Peccato che Diana non sarebbe mai uscita con gli stracci che indossa la nuora.

– Kate è confusa, ha capito solo adesso il pasticcio in cui si è andata a cacciare e come tutte le donne dei Windsor fa lo sgambetto alla famiglia del marito.

Insomma se si vuole giocare ai principi e alle principesse bisogna entrare davvero nella parte, senza ripensamenti e soprattutto senza finti slanci popolari. La monarchia è un affare di gioielli, abiti pomposi e inchini. Se Kate vuole che le ragazze continuino a sognare di sposare un principe deve impegnarsi di più. Se no cambieranno sogno: gli abiti da H&M possono comprarli già adesso. Attenta Kate, nessuna vorrà più identificarsi in te se l’andazzo è questo.

Povero George, è lui la prima vittima di tale scellerato comportamento: quando diventerà Re la mamma gli imporrà di indossare una corona di plastica e un mantello in fibra sintetica, per la derisione dei sudditi.